Osteria da più di 100 anni, dove la gente veniva dalla città a mangiare le trippe, polenta e soppressa e a bere un “goto” di rosè del Mechio.
Ad aiutarlo in cucina c’era Bice; ora c’è Gianni e in cucina c’e Emanuela, che non voleva fare la cuoca, ma capitò a comprare del vino da quelle parti e si innamorò dell’oste.
Gianni si prende cura degli ospiti offrendo sempre la polenta e soppressa prodotta alla vecchia maniera, le lasagnette fatte in casa con tartufo nero della Lessinia, carni alla brace e agnello tartufato, ricetta rispolverata dalla tradizione domenicale di nonna Bice.
Qui si possono trovare i formaggi della Lessinia freschi e stagionati accompagnati da marmellate e mostarde fresche.